La Creazione
di CHIARA MARI
2011
“Ho approfondito il passo della Genesi sulla creazione dell’uomo e della donna alla luce del Nuovo Testamento e del «Sì» di Maria al progetto di Dio di riscattare l’umanità dal peccato attraverso l’Incarnazione di Suo Figlio Gesù. L’Annunciazione e l’accoglienza del Verbo da parte della Vergine Maria sono rappresentate nel mio dipinto come compimento della Creazione, come presupposti per la nascita di un nuovo uomo e di una nuova donna rinnovati dall’amore di Dio”.
Questa la chiave di lettura scelta dall’artista per riflettere sul brano dell’Antico Testamento riguardante il sesto giorno della Creazione.
Maria ascolta umilmente la parola dell’annuncio seduta su un letto che richiama lo spazio quotidiano e domestico della stanza di una casa. La descrizione dell’ambiente è però sommaria, i particolari sono resi poco nitidi, quasi cancellati dalla stesura monocroma blu, che apre a una dimensione ulteriore, alla valenza profonda e universale dell’evento rappresentato.
Riccardo Paracchini è partito da una fotografia scelta dalle pagine di una rivista di moda e ha trasformato l’immagine di una giovane donna, bella secondo i canoni della pubblicità, della televisione e della stampa commerciale, in una allegoria di purezza.
L’artista dagli anni Novanta lavora sul riutilizzo di immagini preesistenti, “scarti” della produzione mediatica, che modifica con la sua pittura per attribuirvi un diverso significato, più profondo, spirituale e spesso legato agli episodi del Vangelo.
Il colore è lo strumento principale di questo “rivestimento” letterale e metaforico: un colore che volutamente si distacca dai toni vivi e pieni della pubblicità e che, nella limitazione al blu e al bianco, lascia emergere la sua forte valenza simbolica. Un colore che non viene steso come superficie compatta, ma come velo che copre e allo stesso tempo lascia trasparire. Velato di blu è il volto della donna, velata di bianco la sua figura: il dettaglio della stampa fotografica si perde al di sotto della pittura a rappresentare un voler andare oltre le facili apparenze dell’oggi.
La figura femminile è un tema costante della pittura di Paracchini; nelle sue opere le modelle della carta patinata diventano protagoniste di nuovi racconti, di una nuova possibilità di vita: nuove Eve, trasformate in angeli.
GOOGLE TRANSLATION
The Creation
“I have studied the passage from Genesis on the creation of man and woman in the light of the New Testament and Mary’s “Yes” to God’s plan to redeem humanity from sin through the Incarnation of His Son Jesus. The Annunciation and the acceptance of the Word by the Virgin Mary are represented in my painting as the fulfillment of Creation, as prerequisites for the birth of a new man and a new woman renewed by the love of God”. This is the interpretation chosen by the artist to reflect on the passage from the Old Testament regarding the sixth day of Creation. Mary humbly listens to the word of the announcement sitting on a bed that recalls the everyday and domestic space of a room in a house. The description of the environment is however summary, the details are made unclear, almost erased by the monochrome blue draft, which opens to a further dimension, to the profound and universal value of the event represented. Riccardo Paracchini started from a photograph chosen from the pages of a fashion magazine and transformed the image of a young woman, beautiful according to the canons of advertising, television and commercial press, into an allegory of purity.
Since the 1990s, the artist has been working on the reuse of pre-existing images, “waste” from media production, which he modifies with his painting to give them a different meaning, deeper, more spiritual and often linked to episodes from the Gospel.
Color is the main tool of this literal and metaphorical “covering”: a color that deliberately stands out from the bright and full tones of advertising and that, in the limitation to blue and white, lets its strong symbolic value emerge. A color that is not spread as a compact surface, but as a veil that covers and at the same time lets it shine through. The woman’s face is veiled in blue, her figure is veiled in white: the detail of the photographic print is lost beneath the painting to represent a desire to go beyond the easy appearances of today.
The female figure is a constant theme in Paracchini’s painting; in his works the models of the glossy paper become protagonists of new stories, of a new possibility of life: new Eves, transformed into angels.
NOTA
È un fatto mirabile che la donna sia stata fatta, all’inizio, da un uomo solo; ma è molto più mirabile che un uomo sia stato fatto solo da una donna. È un fatto mirabile che Dio abbia fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma è ancora più mirabile, che si sia fatto lui stesso a immagine e sembianza dell’uomo. (Cardinale Hugues de Saint-Cher in: “San Jean Eudes L’ammirevole cuore della santissima Madre di Dio”)
Quando ho realizzato il dipinto mi sono dovuto domandare per giorni: perché la Parola arriva da destra? Perché Maria sembra guardare indietro invece che avanti? Devo capovolgere l’immagine?
Alla fine sono andato all’origine: l’ebraico si scrive da destra verso sinistra.
Quindi in questo caso la Parola viene prima. E Maria per la sua umiltà non guarda in faccia lo Spirito.
Davanti a Maria ho lasciato una forma di colore, forse è il suo “sì”. Forse è il mondo non lo so.
Ho lasciato in vista la struttura in legno che è sopra al letto, come fosse il Tempio. Dentro lì vi ho posto la Parola.
Prima di questa versione ne avevo dipinta un’altra più definita. Ma non andava bene. Quindi ho realizzato questa seconda versione più indefinita: perché è una storia in divenire.
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