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Il Natale di Elvis

di CHANDRA LIVIA CANDIANI

2021

Mi chiamo Elvis. Sono un asino. Sì, un asino e allora? Veramente sul documento di nascita ero Ugo. E allora perché mi chiamano Elvis? Che ne so! Perché raglio forte e strampalato, tipo rockettaro? Che ne so!

Qui fa un freddo biscia. Sto in un recinto da solo. Perché? Perché sono Elvis, sono cattivo.

Hanno chiesto a me di raccontarvi una storia di Natale. Perché, voi lo sapete com’è il Natale di un asino? Il padrone viene più tardi, si dimentica di metterti l’acqua fresca, ti porta il fieno che magari è pomeriggio, dal sentiero non passa nessuno, manco un mezzo umano che ti venga a fare un saluto e ti porti un tozzo di panino secco. Si sentono campane, risate, battimani, si vedono fumare i comignoli. Qualche botto perfino. E io me ne sto qui a vagolare nel recinto, certe volte ficco la testa nei cespugli, dalla vergogna, mi nascondo al mondo.

….

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