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Il suicidio dell’arte

di PABLO ECHAURREN

2001

C’è un lungo sottile ma pervicace fil rouge che collega les Arts Inchoherents a chi non si piega a grufolare nella congrega della volgarità insita nella serietà forzata, nelle logiche paludate, orchestrate per essere le plus applaudite, c’è insomma chi resta fedele all’assioma dell’«andate tutti affanculo».

È il caso di Riccardo Paracchini che con la tematica monocromatica ci va a nozze, tanto che dal suo curriculum emerge possente una poetica tonale veramente eccezziunale che oscilla dal profondo rosso a più non posso al blu spinto, a seconda del periodo psicosomatico che l’autore attraversa.

Il suo rosso + rosso/rosso su rosso che caratterizza il Pelo rosso con cornice d’oro e abitazione attorno (1993) è la lucida trasposizione su tela della condizione pelocentrica dell’arte così distratta a scrutare il pelo nell’uovo dell’occhio del prossimo che non riesce a scorgere il trave che gli trafigge il proprio bulbo oculare accecandola.

Tratto da “Il suicidio dell’arte”, ed. Riuniti (2001).

GOOGLE TRANSLATION

There is a long thin but persistent fil rouge that connects Les Arts Inchoherents to those who do not give in to rooting in the congregation of vulgarity inherent in forced seriousness, in pompous logics, orchestrated to be the most applauded, in short there are those who remain faithful to the axiom of “go fuck yourself all”. This is the case of Riccardo Paracchini who is a fan of the monochromatic theme, so much so that from his curriculum emerges a powerful and truly exceptional tonal poetics that oscillates from deep red to bright blue, depending on the psychosomatic period the author is going through. His red + red/red on red that characterizes the Red Hair with Gold Frame and House Around (1993) is the lucid transposition onto canvas of the pelocentric condition of art so distracted in scrutinizing the hair in the egg of the eye of the next person that it fails to see the beam that pierces its own eyeball, blinding it.

Riccardo Paracchini con la tematica monocromatica ci va a nozze, tanto che dal suo curriculum emerge possente una poetica tonale veramente eccezziunale che oscilla dal profondo rosso a più non posso al blu spinto.

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