Rosso
Il progetto “Rosso” è il primo dei grandi temi, o periodi, affrontati dalla ricerca di Riccardo Paracchini. Questo progetto si svilupperà dagli anni ’80 (1989 circa) al 1997. Al progetto “Rosso” seguirà “Storia sulla pittura” – Blu e Rosa –, fino al “Nuovo umanesimo”.
Stoffe, carte da parati, lenzuola, soggetti floreali o vegetali. Interventi ambientali, installazioni. Riccardo Paracchini interviene recuperando gli elementi preesistenti per segnarli e modificarli. Con la pittura rossa vengono ridipinti i fiori, o i frutti, vengono segnati gli spazi e le superfici. Attraverso il gesto della pittura, alla realtà delle cose si contrappone una realtà altra, più alta, che eleva l’oggetto ad arte, a contemplazione.
La scelta del colore rosso è fondamentale: si rifà alla necessità di avere una sostanza che non sia di per sé descrittiva, ma segno e simbolo, quindi valore. Come segno e simbolo è il gesto dell’artista che fa e rifà.
Fondamentale è il prelievo delle stoffe e delle carte da parati dalla realtà preesistente, dal già esserci, evitando la necessità di creare l’immagine, lasciando l’opera al livello di analisi concettuale.
L’artista porta l’attenzione sul processo del vedere le cose, per superare il reale e giungere al divino.
Scrive nel 1992 Elena Di Raddo:
Nello spazio come ‘luogo del divenire’ lavora Riccardo Paracchini, che dà importanza anche all’elemento cromatico come suscitatore di emozioni e sentimenti che appartengono all’intimo. La sua è forse la ricerca più intimistica (…), una ricerca che parte dall’esperienza personale dell’artista e che rivela il desiderio dell’uomo di comunicare sensazioni ed esperienze in un disperato bisogno di condivisione.